Ogni tre giorni una donna viene uccisa

da www.liberazione.it

Beatrice Busi
Sono le 14 di sabato 22. La manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne, autorganizzata dalle Sommosse sta per partire. Oggi chiudiamo la rubrica con un po’ di anticipo, ma, anche per questa settimana, ne abbiamo già abbastanza. Fra mezz’ora, a Cattolica, c’è il funerale di Loretta. Ieri, venerdì, una donna di Pistoia è finita al centro grandi ustionati di Pisa. Il compagno le ha lanciato in faccia una padella di olio bollente. Poi, i matricidi, tentati e riusciti.

Domenica 16 novembre
Genova
Di Elga, 51 anni, casalinga, dicono che è depressa, che ha un sacco di manie. Del figlio Alex, 24 anni, che sta per laurearsi a Scienze della comunicazione, dicono che sia uno studente modello. La mamma però, lo rimprovera di continuo di lasciarla troppo da sola, si lamenta, chiede di essere aiutata. Come questa sera, quando lui le ha risposto con tre coltellate alla gola e tre alla pancia . Sono le 23.20, Elga viene portata in ospedale. E’ stato lui a chiamare i soccorsi, credeva di averla ammazzata. Ha chiesto scusa, dice che era esasperato. Ieri mattina, a Licodia Eubea (Ct), invece, è stato rintracciato l’assassino di Carmelina, 54 anni. E’ il figlio Paolo, 25 anni. Giovedì 13, l’aveva ammazzata con 80 coltellate, inseguendola per tutta la casa . Di lui dicono che fosse poco sereno.

Lunedì 17 novembre
Cattolica (Rn)
Loretta ha 48 anni, è titolare di un hotel in centro. Si è sposata a 16 anni, incinta della primogenita. Monia ora ha 31 anni, è sposata, ha un bimbo di un anno, vive nelle Marche. Loretta è stanca, consumata da un matrimonio difficile. In albergo fa tutto lei. Dicono che lui tiene la pubbliche relazioni. E fa i caffè. E ha degli hobbies costosi. Lei lo sta lasciando. Dorme in albergo da un pò, mentre lui è rimasto nell’appartamento. L’altra figlia, Valentina, 28 anni, sta con lei, non vuole lasciarla sola. E’ anche andata dai carabinieri, per sapere come comportarsi nel caso lui esagerasse con le mani e le minacce. Sono da poco passate le 8. Loretta vuole aprire l’hotel per Natale, invita il marito a portare via le cose che tiene nella veranda. Modellini di aerei, la moto Bmw 1200, un pò di tutto. Lui dà subito in escandescenze, come al solito. Valentina gli urla contro che se non la smette va a raccontare tutto ai carabinieri. Proprio tutto. Le botte, i maltrattamenti, gli abusi. Lui imbraccia il fucile da caccia automatico, quello che ha comprato da poco. Spara un colpo a bruciapelo alla gamba sinistra della figlia. Poi, un secondo colpo diretto al petto che Valentina riesce a schivare e che le sfiora una spalla . Loretta, nel panico, prende il cellulare, chiama il 112. «Mio marito ha un fucile…». Poi un colpo le spappola il fegato e un secondo le trapassa il cuore. Lui le lascia lì così, va in albergo e si spara un colpo sotto al mento . Loretta è morta. Valentina è ricoverata nel reparto di ortopedia. Il padre, è fuori pericolo.
Solito coro di commenti sull’inspiegabilità del gesto. Era una famiglia normale, persino benestante. Come quella di Verona, della quale Liberazione ha parlato ieri. Lui, noto commercialista, prima di suicidarsi, ha ammazzato i tre bambini e la moglie .

23/11/2008

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