Dati ISTAT sulle violenze


Troppo silenzio sulle violenze domestiche


Uno sguardo d’insieme
Il fenomeno della violenza e dei maltrattamenti contro le donne
ha nel nostro Paese grande rilevanza: sono stimate in quasi 7
milioni le donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito
nel corso della vita, dentro o fuori della famiglia, una forma di
violenza, fisica o sessuale; 1 milione 400 mila donne hanno
subito forme di violenza sessuale prima dei 16 anni; oltre 7
milioni di donne hanno subito o subiscono violenza psicologica.
Spesso, inoltre, coloro che subiscono forme di violenza
psicologica sono anche vittime di violenze fisiche o sessuali.
Definizioni utilizzate
La percentuale di donne da 16 a 70 anni che hanno subito
violenza fisica o sessuale nel corso della vita per autore e la
percentuale delle donne da 16 a 70 anni che hanno subito
violenza sessuale prima dei 16 anni, entrambe calcolate rispetto
alla popolazione femminile della stessa classe di età, per
regione di residenza, sono stati scelti quali indicatori per descrivere
la distribuzione territoriale rispettivamente del fenomeno
della violenza contro le donne nel suo complesso, e per
la più specifica analisi degli abusi sessuali subiti dalle bambine
e dalle giovani donne.
L’Italia e le sue regioni
Nel nostro Paese le quote più elevate di donne che hanno
subito violenza fisica o sessuale da un uomo qualsiasi si rilevano
nelle regioni del Nord, in alcune del Centro e, in particolare,
nei centri metropolitani (42%): in Emilia-Romagna e nel
Lazio le vittime sono oltre il 38% della popolazione femminile,
in Liguria il 35,4% (a fronte di un valore medio nazionale pari a
31,9%). Sono 3 milioni 961 mila le donne in Italia che hanno
subito violenze fisiche (18,8%), mentre 5 milioni sono state
vittime di violenze sessuali (23,7%) e, tra queste, circa 1 milione
ha subito stupri o tentati stupri (4,8% della popolazione
femminile nella classe considerata). I partner (o ex) risultano
responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza
fisica, e anche di alcune forme di violenza sessuale (in particolare
gli stupri e i rapporti sessuali non desiderati ma subiti per
timore di conseguenze). Solo il 18,2% delle donne che hanno
subito violenze fisiche o sessuali in famiglia le considera reati;
le denuncia come tali appena il 7,2% di coloro che le subiscono.
A sottolineare i problemi connessi alla percezione delle
violenze da parte delle donne e alla limitata ricerca di tutela
giuridica rispetto agli abusi subiti, dall’analisi della distribuzione
territoriale del fenomeno della denuncia delle violenze domestiche
emerge che le quote di donne che sporgono denuncia
sono inferiori alla media nazionale, non solo in tutte le regioni
del Sud (ad eccezione della Puglia), ma anche in alcune regioni
del Nord (Piemonte 5,8% e Emilia-Romagna 5,1%).
La valutazione della forma di violenza varia se ci si riferisce
solo a “stupri o tentativi di stupro”: la percentuale delle donne
che si considerano vittime di un reato sale in questo caso al
26,5%, ma le denunce restano limitate al 4,1% dei casi di violenza.
Il 6,6% del totale della popolazione femminile da 16 a 70 anni
ha subito forme di violenza sessuale prima dei 16 anni. In un
caso su quattro la violenza è perpetrata da un conoscente;
sempre una donna su quattro indica invece in un parente
l’autore dell’abuso e, nei casi di violenza segnalati come molto
gravi, nella maggioranza dei casi risultano proprio le persone
più vicine i responsabili dei reati. Oltre la metà delle vittime
dichiara di non avere parlato con nessuno dell’accaduto. I dati
relativi a tale forma di violenza presentano dei picchi distribuiti
a macchia di leopardo sul territorio nazionale: le regioni dove si
rilevano le quote più elevate sono, al Nord, l’Emilia-Romagna
(11,5%) e il Trentino Alto-Adige (in particolare la provincia di
Bolzano, con un quoziente pari al 10,1%); al Centro, il Lazio e
la Toscana (entrambe con quote superiori all’8%); al Sud, ove
nella generalità delle regioni le quote risultano inferiori al valore
nazionale, la Sardegna (7% della popolazione femminile). Tali
valori – da analizzare con cautela in quanto possono nascondere
diversità nella disponibilità da parte delle donne a parlare
dell’argomento – sottolineano comunque la rilevanza e la gravità
del fenomeno.



Fonti
Istat – Indagine Multiscopo, Sicurezza delle donne, Anno 2006
Altre informazioni
Pubblicazioni
La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia
Siti Internet
http://www.istat.it

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