UN ALTRO DECRETO CONTRO LE DONNE

Il decreto Gelmini non risponde ad esigenze didattiche, ma alla scelta di privatizzare i servizi, di dare spazio alle scuole confessionali, di non investire nella cultura e nella formazione dei più giovani:
ANCORA UNA VOLTA SONO LE DONNE A PAGARE IL PREZZO PIÙ ALTO.
Nella già totale assenza di servizi pubblici per l’infanzia e di insufficienza clamorosa di asili nido, la riduzione dell’orario nella scuola elementare da 40 a 24 ore settimanali penalizza le donne, attaccandole su tutti i fronti:

-COME MADRI LAVORATRICI perché impone loro di pagare una babysitter o dei servizi alternativi privati, mentre impone alle tante donne che non possono permetterselo di tornare rinchiuse tra le mura domestiche

-COME INSEGNANTI, COLLABORATRICI, OPERATRICI che rischiano di essere tagliate fuori da un mercato del lavoro che già in Italia conta una percentuale bassissima di donne e che le vede sottopagate, impiegate in lavoro precari, sfruttate, vittime di discriminazione.

Non dimentichiamo che perdere il lavoro significa DIPENDENZA ECONOMICA, che è una tra le principali cause che costringono una donna a restare fisicamente e psicologicamente in situazioni di VIOLENZA.
Il governo propone la “novità” della maestra unica che, oltre a determinare un aggravio per le lavoratrici della scuola ed uno scadimento qualitativo del servizio, significa “PENSIERO UNICO”, ovvero la perdita della pluralità di visioni e di esperienze che per noi significa crescita.

DICIAMO NO A QUESTO DECRETO CHE LIMITA IL DIRITTO DELLE DONNE DI SCEGLIERE

DICIAMO NO A UN DECRETO CHE IMPOVERISCE LA SCUOLA

DICIAMO NO A QUESTA FORMA DI VIOLENZA DELLE ISTITUZIONI SULLA VITA DELLE DONNE

ASSEMBLEA ROMANA DI FEMMINISTE E LESBICHE
flat.noblogs.org

This entry was posted in Archivio. Bookmark the permalink.

2 Responses to UN ALTRO DECRETO CONTRO LE DONNE

  1. elisa m says:

    Eppure son donne anche loro (Gelmini, Carfagna)!!!!!
    E’ triste vedere come gli uomini si coalizzino tra loro nei momenti
    difficili mentre noi donne siamo molto lontane nonostante tutte le
    piccole e grandi discriminazioni a cui siamo sottoposte quotidianamente
    da millenni a partire dal commento vagamente umiliante del collega di
    lavoro…
    Le donne sono ancora il peggior incubo degli uomini…. non le alleate
    di vita come dovrebbero… a volte penso che se avessero potuto fare a
    meno di noi saremmo già estinte!!!

  2. rosa says:

    l’occupazione femminile è bassissima gia di suo ocn questi talgi diminuirà di tantissimo. finiremo il paese con meno donne che lavoano in tutto il mondo e non per scelta loro, che è pegigo, ma x scelt adi uno stato di destra sempre più maschilista che criminalizza le donne che lavorano, attuando talgi che colpiscono prima a noi, che colpiscono la nostra libertà di scelta (194) e la nsotra sesusalità, ancor pegigo se la utilizziamo per fonte di guadagno. Ci segregano in casa, nascoste nelle mura domestiche dove si consuma la più terribile violenza, che solo quando si è dipendenti economicamente si attua, aggiungendo poi la concezzione familistica che afferma la nsotra subordinazione va diffondendosi (nella scuola sn tutte donne)

Comments are closed.