LE DONNE DELLA FIOM

LE METALMECCANICHE  SONO PARTE DELL’IMPEGNO DEL MOVIMENTO FEMMINISTA A DENUNCIARE, CONTRASTARE, RIMUOVERE, TUTTE LE FORME DI VIOLENZA SULLE E CONTRO LE DONNE.

La violenza maschile, spesso all’interno della famiglia o di legami affettivi ed amicali, è la prima causa di morte delle donne in Italia e nel mondo.
Gli stereotipi di genere, i pregiudizi sessisti e omofobi sono ancora un potente ostacolo alla dignità delle donne nei rapporti di lavoro, le molestie sessuali sono la forma di mobbing più diffusa nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle donne migranti.
Contro la pratica ricattatoria dei licenziamenti mascherati da “dimissioni in bianco” chiediamo il ripristino della Legge 188 sulle dimissioni volontarie.
Con i fondi destinati ai Centri Antiviolenza e ai progetti a tutela delle donne che hanno subito violenza è stata finanziata la detassazione degli straordinari.
Una scelta scandalosa, un doppio attacco alla dignità e ai diritti delle donne.


No alla detassazione degli straordinari, sì alla detassazione degli ammortizzatori sociali e ad una loro generalizzazione ed estensione alle lavoratrici e ai lavoratori precari, alle e ai giovani inoccupate-i.
Le politiche dei tagli nei servizi essenziali, nella scuola, nella ricerca, nelle università, nella sanità colpiscono in primo luogo posti di lavoro femminili, ma distruggono una aspettativa di lavoro e di condizioni di vita per tutte e tutti.
Respingiamo il Libro Verde di Sacconi, in cui gli interventi sociali sono ridotti a pure logiche di mercato, privatizzati e quindi scaricati pesantemente sulla fatica quotidiana e gratuita delle donne.
Confindustria, Governo e Unione Europea vogliono un aumento forsennato dell’orario di lavoro, che porta alla riduzione dell’occupazione e al peggioramento delle condizioni di lavoro e di sfruttamento.
  Contro la doppia fatica, le discriminazioni salariali, la svalutazione professionale, l’aumento dei carichi di lavoro,i rischi per la salute,l’ aumento dell’autoritarismo in fabbrica,la cassaintegrazione  e i licenziamenti , le metalmeccaniche  rilanciano una politica di riduzione degli orari di lavoro e il ripristino di condizioni di legge e contrattuali per il controllo sugli orari di fatto come condizione di solidarietà nel lavoro tra i generi, tra generazioni, i nativi e i migranti.
Per affrontare la crisi ed uscirne in positivo, serve una socialità nuova in cui solidarietà, rispetto della dignità della persona, valorizzazione del lavoro e degli ecosistemi, redistribuzione della ricchezza, diritto all’autodeterminazione dei soggetti e delle collettività, intreccio positivo tra produzione e riproduzione, siano valori condivisi e beni comuni su cui fondare lo sviluppo.
La libertà femminile contro ogni forma di violenza muove questo cambiamento.

LE DELEGATE E LE SINDACALISTE DELLA FIOM-CGIL, RIUNITE A ROMA IL 17 NOVEMBRE 2008, HANNO DECISO DI PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE DEL 22 NOVEMBRE 2008 A ROMA.

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