(…Tutte le proposte a commento!!! )
Lunedi 19 ci siamo riunite in assemblea cittadina e confermiamo di
ospitare l’assemblea nazionale per il 14/15 giugno. Abbiamo pensato di
dividere l’assemblea in 3 ambiti di discussione.
Riteniamo che
non ci siano i tempi per articolare i tavoli come alla 2 giorni di
roma, abbiamo quindi pensato di unire in un ambito di discussione più
temi che già sono stati analizzati al flat, accorpandoli insieme
,per cercare di semplificare l’organizzazione dell’ incontro e
facilitare così una scelta unitaria delle strategie di lotta da
intrapredere nel futuro più prossimo…
- Violenza maschile – come
analisi trasversale che comprenda: stupri e aggresioni sia in famiglia
che in strada, femminicidio, povertà delle donne, miseria, isolamento,
precariato. Le riflessioni sulla violenza avranno come obiettivo
primario l’individuazione di strategie e di strumenti per contrastare
l’attacco patriarcale.
- Comunicazione – quali strumenti per
gestire le reti ,per dare visibilità alla nostra lotta, per trasformare
i linguaggi,per essere più efficaci nella comunicazione con l’ esterno,
i rapporti con la stampa , e lo scambio di comunicazione fra blog o
attraverso i blog.
- Antirazzismo, antifascismo,antisessismo –
ovvero sulla necessità di costruire un discorso ed una pratica di lotta
antifascista a partire dai nostri contenuti forti dell’anitisessismo,
distanziandoci dal machismo e dal sessismo delle pratiche dell’
antifascismo militante. Gestione e modalità di piazza delle donne,
autodifesa , solidarietà.
Le strategie individuate saranno
trasversali rispetto agli ambiti di discussione, per non rendere
settoriale il femminismo e la lotta delle donne.
La gestione del territorio, delle risorse, delle istituzioni, della giustizia e quindi i il potere è sessuato.
Da
li si parte per contrastare il sessismo, il razzismo, andando oltre i
settori, cercando insieme strumenti di lotta e di comunicazione comuni.
Quali strumenti abbiamo per tenerci compatte? Come facciamo ad unirci nei territori, ad avere un impatto efficace?
Si
ritaglierà un momento, che potrebbe essere la pausa pranzo o altro
momento che non andrà comunque a togliere spazio al lavoro
dell’assemblea, ma che permetterà la partecipazione di tutte le
interessate per la campagna obbiettiamo gli obbiettori proposta dalle
maistatezitte.
Utilizzeremo il canale flat, insieme alla lista
di sommosse, saranno gli strumenti di comunicazione per la
partecipazione all’assemblea e per inviare i documenti per le
discussioni.
Abbiamo anche indetto la manifestazione notturna di
donne e lesbiche per il 14 sera, contro la violenza, in gemellaggio con
parigi, che si snoderà per le vie del centro di bologna con un
perrcorso ancora da definire,della quale al pìù presto invieremo il
manifesto!!!
L’assemblea cittadina è convocata per Martedi 27 ore 21 ad Atlantide – porta S.Stefano.
Assemblea lesbica e femminista di bologna
Poiché ho già espresso le mie perplessità sia in lista che all’ultima assemblea cittadina del 27 a Bologna, questo commento vuole essere semplicemente un contributo alla discussione in vista della due giorni su un punto che ritengo cruciale.
Se mi trovate pienamente d’accordo sulla “necessità di costruire un discorso ed una pratica di lotta antifascista [e qui aggiungerei antirazzista] a partire dai nostri contenuti forti dell’antisessismo”, ho come vi dicevo forti dubbi sulla frase ” distanziandoci dal machismo e dal sessismo delle pratiche dell’antifascismo militante”.
A parte che c’è anche un “antifascismo militante” di femministe e lesbiche dalla quale ho veramente poca voglia di distanziarmi, se per “antifascismo militante” vi riferite alle realtà (“miste”, di movimento, di migranti…) che portano avanti una pratica di resistenza al fascismo imperante, bisogna cercare di evitare le facili generalizzazioni.
So bene che la questione del sessismo all’interno dei movimenti è una questione drammaticamente reale (e del resto denunciata con forza già a partire dagli anni 60-70 ).
Ma credo nello stesso tempo che non tutte le realtà “militanti” antifasciste possano essere etichettate (e magari “liquidate”) come “sessiste” o “machiste”.
Del resto la difficile congiuntura che stiamo vivendo – con una destra sempre più aggressiva (e che ha individuato – oltre a migranti, donne, lesbiche, trans, rom …- proprio nell’antifascismo militante uno dei suoi “bersagli”) – credo ci costringa ad uno sforzo di analisi in più. Dobbiamo evitare inutili e pericolosi “appiattimenti”.
E questo soprattutto se riteniamo che ogni lotta è destinata al fallimento se non riesce ad articolare e combattere insieme sessismo (nelle sue diverse forme: lesbofobia, transfobia …), razzismo (anche qui nelle sue diverse espressioni: razzismo anti-rom, antisemitismo …) e fascismo.
Infine (questa è una delle tante cose che l’altra sera non ho avuto tempo di dirvi, mi sembra)credo anche che valga la pena di indagare il sessismo e il machismo pur presenti nell’antifascismo “istituzionale” (se mi passate la definizione. Intendo quello non “militante”) e la violenza estrema di cui si fa portatore proprio rispetto ai più diversi soggetti che afferma voler “difendere”. E gli esempi potrebbero essere tanti …
Non mi dilungo per fretta
Buon lavoro a tutte noi
vincenza (generalmente per pigrizia mi firmo v. ma non avevo considerato il fatto che c’è chi ha considerato questo modo di firmarsi “anonimo”… Comunque sono sempre io)
bella regà !!!!!!!!
😉