NASCITURI TE SALUTANT da a/matrix

Censorino, pedagogo romano del primo secolo A.C., proclamava che è
impossibile stabilire se siano state create prima le galline o le
uova, poiché è vero che un uovo non può essere generato senza gallina
ma anche che la gallina stessa nasce da un uovo.  Ecco una semplice
osservazione di buon senso che si è sedimentata nel corso dei secoli
nella saggezza popolare, ma anche metafora dell’eterno ciclo della
vita.
Finalmente oggi siamo vicini alla soluzione del problema, con il
disegno di legge n. 1514. Ed ecco alcune delle conseguenze: i dati
dell’associazione italiana per l’educazione demografica ci dicono che
circa il 20 per cento delle coppie in età riproduttiva ha problemi di
infertilità. E la società italiana di studi di medicina riproduttiva
ha compiuto una simulazione tenendo conto dei limiti imposti dalla
legge: il risultato è che ben due terzi delle donne che hanno avuto
una gravidanza, seguendo un trattamento convenzionale, non avrebbe
concepito se la legge fosse già stata in vigore. Con l’obbligo del
consenso informato, dinanzi a una così alta percentuale di fallimenti
non rimangono molte scelte: rinunciare completamente ad avere una
gravidanza o darsi al "turismo riproduttivo".
Con questa legge l’Italia diventa l’unico paese al mondo a mettere un
limite numerico all’inseminazione di cellule-uovo, l’unico paese
europeo a vietare la fecondazione eterologa e l’unico, con la
Germania, a impedire di fatto la diagnosi sugli ovociti prima
dell’impianto. La legge consente la revoca al consenso all’impianto
solo fino al momento della fecondazione dell’ovulo e rende
obbligatorio il trasferimento nell’utero della donna anche di embrioni
malati. Così che resterebbe alla donna solo la libertà di praticare
l’aborto terapeutico.

Potranno accedere alle tecniche di procreazione [rectius:
fecondazione] assistita solo coppie di sesso diverso, conviventi o
legate dal sacro vincolo del matrimonio, sterili o infertili.
Di fronte a tutto ciò, possiamo pensare che il nobile consesso
parlamentare abbia approvato una tale legge per tracotanza? O che la
virile schiera di deputati e senatori sia ossessionata dal fantasma
dell’esclusione della presenza maschile dalla scena della
riproduzione?
L’articolo 1 parla chiaro: la legge assicura i diritti di tutti i
soggetti coinvolti, compreso l’uovo, pardon, il concepito. Dietro
l’oscura selva di divieti si cela dunque un grande servigio reso
all’umanità, con la soluzione di un dilemma millennario: grazie a
questa legge possiamo consegnare ai posteri la limpida certezza che
l’uovo viene prima della gallina!
Come simbolo di concreta riconoscenza nei confronti di tale e tanta
sapienza, A/Matrix invita tutte le galline a deporre decine,
centinaia, migliaia di uova ben sode. Uova d’oro, costose e
inaccessibili come le tecniche di riproduzione. Ognuna avrà da una
carta d’identità, garanzia del possesso dei requisiti del perfetto
cittadino italiano: bianco, eterosessuale, preferibilmente di sesso
maschile.
Ave Cesare, nascituri te salutant!

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