*Silvana è tutte noi.*
*La violenza contro le donne ha tante facce, l’avevamo già detto il 24
novembre scendendo in piazza contro la violenza maschile sulle donne e
lo abbiamo ribadito oggi in tante città, dal nord al sud d’Italia. La
manifestazione spontanea di oggi è parte di quel percorso che nasce
denunciando la violenza in famiglia, luogo primario in cui si
sedimentano le relazioni di potere fonti di oppressione dell’uomo sulla
donna. Percorso che rivendica la riappropriazione dei nostri spazi di
autoderteminazione passando per il rifiuto di ogni delega alle istituzioni.*
*La criminalizzazione che ha vissuto Silvana in ospedale è frutto
dell’attacco che quotidianamente subiamo quando ci sottraiamo ai ruoli
che ci vogliono imporre le istituzioni e la chiesa. *
*Quando facciamo sentire la nostra voce siamo pericolose perché
scardiniamo il modello familista, patriarcale ed eterosessista in cui
tentano di imprigionarci. Riprenderci la parola e le strade di Roma ha
scatenato oggi la reazione violenta della polizia che di fronte al
corteo spontaneo di 5 mila donne ha risposto addirittura con il fermo e
l’identificazione di una di noi.
*
*Abbiamo affermato ancora una volta che sul nostro corpo decidiamo noi. *
*Non siamo disposte a tollerare nessun attacco alla nostra libertà e
alla nostra autodeterminazione.*
*Nessun passo indietro. Non ci fermeremo a cominciare dall’appuntamento del 23 e 24 febbraio:
due giorni di condivisione di pratiche e
prospettive di lotta** lesbiche e femministe**!*
*L’assemblea romana*