Il 24 novembre del 2007 la grandissima manifestazione femminista e lesbica…..

di Elena Biagini (Liberazione)
Il 24 novembre del 2007 la grandissima manifestazione femminista e lesbica contro la violenza maschile sulle donne ha sconvolto l’asfissia della politica italiana, anche di movimento, con forza, radicalità ed autonomia. 150mila donne in corteo a Roma con parole d’ordine chiare e assolutamente fuori dal coro: la violenza sulle donne ha un sesso non una nazionalità, sono i maschi a commetterla e, perciò, qualunque politica xenofoba e securitaria non può usare a pretesto questo tema; al contrario, la violenza contro le donne è commessa principalmente in famiglia.

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NATIONAL WOMEN’S DEMONSTRATION AGAINST MALE VIOLENCE

ROME, NOVEMBER 22, 2008
PIAZZA DELLA REPUBBLICA:  2 P.M.

INDECOROUS AND FREE

In Italy, as in the rest of the world, male violence is the number one cause of death and permanent disfigurement among women.  Violence is common place in our daily lives and expresses itself through the denial of our rights, the violation of our bodies and is covered up by silence.

They tell us that we must be afraid of the stranger on the street, but violence exists within our families (83% of the times):  husbands, boyfriends, live-in mates, lovers are the ones responsible for beating, raping and killing women.

Violence against women is not a Law and Irder issue, but a cultural and political problem.

Violence against women is legitimized by the establishment when free and legal abortion is questioned, when funds for public health offices are cut, when school funds are slashed and social security is curtailed. Violence against women is legitimized by society when the family is exalted, and we are told that our natural place is ‘at home’, where, by definition, we are economically dependent on a man and where we take care of children and elders without pay.
Violence also occurs when others tell us how we must be.

To be free we must be independent , and to be independent we must have education, health care, income and green cards.

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SATURDAY NOVEMBER 22, 2008

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MANIFESTACION NACIONAL CONTRA LA VIOLENCIA MACHISTA SOBRE LAS MUJERES

Manifestación de mujeres autorganizado

ROMA, 22 NOVIEMBRE 2008 – P.zza della Repubblica, hora 14.00

INDECOROSAS Y LIBRES!

La violencia machista es la primera causa de muerte y de invalidez permanente
de las mujeres en Italia como en el resto del mundo. La violencia forma parte de
nuestras vidas cotidianas y se expresa a través de  la negación de nuestros derechos,
la violación  de nuestros cuerpos,  el silencio.

Nos dicen que tenemos que tener miedo de los desconocidos por la calle, pero la
violencia está en la familia (83% de los casos) son, sobretodo, los maridos, los
novios, los compañeros, los amantes los que pegan, violan y matan a las mujeres.

La violencia contra las mujeres no es un problema de órden público sino un
problema cultural y político.

La violencia contra las mujeres está legitimada por las instituciones, al mismo tiempo
que se pone en entredicho el aborto libre y gratuito, se recortan los fondos a los centros de planifi-cación familiar, a las escuelas y a la seguridad social.
La violencia contra las mujeres
está legitimada por toda la sociedad, al mismo tiempo que nos hablan de familia y nos dicen que nuestro papel “natural” es el de quedarnos en casa, dependiendo economicamente de un hombre,
a cuidar, gratis, de los hijos y de los ancianos.
Violencia es  cuando son los demás los que nos dicen cómo tenemos que ser.

Para ser libres necesitamos ser independientes, para ser independientes
queremos educación, salud, renta, permiso de residencia.

SABADO 22 NOVIEMBRE 2008 MANIFIESTA CON NOSOTRAS!

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Donne in onda della Sapienza in mobilitazione

Appello per uno spezzone nazionale di studentesse, ricercatrici e dottorande alla
MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE
Roma, 22 novembre 2008, ore 14.00 piazza della Repubblica

L’onda va avanti e non si ferma! Inonda strade, piazze, assemblee, costruisce
nuovi linguaggi, apre spazi di discussione, pratica l’autorganizzazione come
forma di agire politico.
Noi donne in onda della Sapienza vogliamo portare avanti sia un’analisi
politica, sia nuove pratiche di movimento che aprano spazi per tutte e tutti.
La mobilitazione, partita dalla battaglia contro i decreti 133 e 137, ha
allargato il suo campo d’azione e di rivendicazione. A partire dalle scuole
primarie l’onda è dilagata nelle scuole e nelle università ponendo al
centro la
questione dell’autonomia economica, politica, esistenziale.

L’onda anomala vede il protagonismo delle donne nel movimento. Sono state le
donne ad accendere la protesta: sono state le maestre e le mamme che hanno
contestato il decreto Gelmini non solo per tagli consistenti ai posti di
lavoro,
ma anche per quelli alle ore di scuola. Con la riduzione del tempo- scuola da
40
a 24 ore, l’attacco al progetto educativo diviene complessivo. Il tempo
pieno,
infatti, rappresenta un modello educativo in cui la madre da un lato non è
l’unica referente della formazione e della educazione affettiva, e
dall’altro
permette l’espressione di un’autonomia attraverso la liberazione di tempi
di
vita.
La precarietà estende l’assenza di garanzie e la discontinuità di reddito a
tutte le figure lavorative.
Le conseguenze sono sotto i nostri occhi ogni giorno nelle università, dove
il lavoro è spesso gratuito, sotto forma di stages e tirocini, o semi-gratuito
con le docenze a contratto, peraltro regolate da criteri di reclutamento
arbitrari. Arbitrarietà che per le donne aggiunge l’aggravante di venire
discriminate per il fatto stesso di essere donne.

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Rete delle donne umbre – Perugia

Un anno fa siamo scese in piazza in 150.000 per dire basta alla violenza
maschile sulle donne, nella piena consapevolezza che il femminicidio è una
realtà universale, una “tradizione” che si tramanda nel mondo, in ogni paese.
L’Italia non è un’isola felice, rispetto a questa tragica situazione, e
neanche la nostra regione,come le cronache, con brutale e nuda concretezza,
ci ricordano quasi quotidianamente.

A un anno di distanza gli attacchi alla nostra autodeterminazione e alla
nostra dignità sono aumentati esponenzialmente e la crisi economica che
stiamo attraversando mostra con chiarezza come la violenza sessista abbia molte
facce.  E’ sempre più evidente, infatti, in che misura la deriva
autoritariadelle nostre istituzioni abbia come bersaglio principale noi donne e i
nostri bisogni di libertà e rappresentazione.

 
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GSL (Gruppo Soggettività Lesbica-)Libera Università delle Donne. Milano

Care Sommosse il Gruppo Soggettività Lesbica di Milano aderisce alla
manifestazione del 22
.Anche quest’anno il movimento femminista e quello lesbico manifestano unite 
non solo per denunciare la violenza quotidiana della nostra società patriarcale
ed eteronormata contro e sulle donne ma anche per rendere visibile la propria
determinazione ed autoconsapevolezza.
C’è un lavoro culturale immenso da fare per svelare il "dominio maschile" che
inizia dalle prime esperienze educative e che passa attraverso le relazioni
famigliari, i media ecc.
Grazie per il lavoro che fate e arrivederciu a Roma!
GSL (Gruppo Soggettività Lesbica-)Libera Università delle Donne. Milano

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Commissione femminista rivoluzionaria di Socialismo rivoluzionario

Nonostante le aspre critiche che abbiamo rivolto e continuiamo a rivolgere al
modo in cui si è conclusa l’assemblea nazionale del 18 ottobre che ha reso
difficile una convocazione unitaria e condivisa della manifestazione (a
differenza del percorso che aveva portato alla  manifestazione del 24 novembre
2007)parteciperemo alla manifestazione del 22 novembre a Roma.

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Fuoricampo Lesbian Group > Officina di Studi, Arte e Politica lesbica

COMUNICATO DI ADESIONE
 
Fuoricampo Lesbian Group aderisce e partecipa alla "Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne" che si terrà a Roma il 22 novembre ’08, condividendone i contenuti e le modalità.
Siamo convinte che l’intervento contro la violenza misogina e lesbofobica debba fondarsi sulla prevenzione e sull’autodifesa; questo può avvenire con efficacia solo creando relazioni tra donne e lesbiche che rompano il muro di silenzio e che interrompano la complicità con la violenza maschile senza delegare questo compito a figure maschili o istituzionali.
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MANIFESTATION NATIONALE CONTRE LA VIOLENCE MASCULINE SUR LES FEMMES

Manif de femmes auto-organisée

ROME, 22 NOVEMBRE 2008

Piazza della Repubblica, 14h

INDECENTES ET LIBRES !

La violence masculine est la première cause de mort et d’invalidité permanente des femmes en Italie et dans le reste du monde. La violence fait partie de notre vie quotidienne et s’exprime par la négation de nos droits, la violation de nos corps, le silence.

Il y a un an, nous étions 150 000 femmes, féministes et lesbiennes dans la rue pour dire NON à la VIOLENCE MASCULINE et aux tentatives d’instrumentalisation de la violence sur les femmes de la part des gouvernements et des partis pour légitimer des politiques sécuritaires et répressives. Nous sommes de retour cette année car les gouvernements changent mais les politiques restent les mêmes et sont aujourd’hui en train d’empirer.

En un an, les atteintes à notre liberté et autodétermination ont augmenté de façon exponentielle, révélant la dérive autoritaire, sexiste et raciste de notre pays. Nous nous rappelons du blitz de la police à la polyclinique de Naples pour un présumé avortement illégal, des agressions contre les lesbiennes, les homosexuels et les trans, contre les immigré-e-s et les citoyen-ne-s de deuxième génération. Violence justifiée et encouragée par les gouvernements et les maires-shérifs qui veulent imposer des modèles de comportement normés au nom de la « décence »  et de la « dignité » en nous empêchant de choisir librement comment vivre nos vies.

La violence masculine a de nombreux visages et l’un d’eux est institutionnel : on cherche à résoudre la crise économique et culturelle actuelle en démantelant l’état social. Pour sauver les banques, refinancier les missions militaires à l’étranger et militariser nos villes en retirant les fonds aux centres anti-violence, aux plannings familiaux et à tous les services qui garantissent liberté, santé et indépendance aux femmes.

La loi 133 prévoit de retirer des fonds à l’école et à l’université publiques pour remettre l’éducation au mains du privé mettant ainsi fin au droit à une éducation gratuite et libre pour tou-te-s.

Avec le décret Gelmini, ce sont des milliers d’enseignants et de maîtresses précaires qui perdent leur poste de travail et la disparition d’un système éducatif – à plein temps – qui soutient les femmes en leur permettant une plus grande liberté de mouvement et d’autonomie.

L’objectif des réformes du travail, de la santé, de l’école et de l’niversité est de nous rendre de plus en plus précaires et de moins en moins garanties : épouses et mères « respectables » enfermées dans les foyers, économiquement dépendantes d’un homme, travaillant gratuitement pour s’occuper des personnes agées et des enfants.

Nous ne paierons pas votre crise !

Nous voulons réagir à la violence physique, psychologique, économique, normative, sociale et religieuse qui nous est faite, dans et en dehors de la famille, « juste » parce que nous sommes des femmes. Nous voulons dire stop au féminicide.

SAMEDI 22 NOVEMBRE

NOUS SERONS DE RETOUR DANS LA RUE EN TANT QUE FEMINISTES ET LESBIENNES


POUR RAPPELER

Avec la même force, radicalité et autonomie que la VIOLENCE MASCULNE n’a ni classe ni frontières, qu’elle NAIT DANS LA FAMILLE, et qu’il ne s’agit PAS D’UN PROBLEME D’ORDRE PUBLIC MAIS D’UN PROBLEME D’ORDRE CULTUREL ET POLITIQUE !

ET AFFIRMER

qu’au projet de loi Carfagna qui criminalise les prostituées et impose des règles de conduite pour toutes, qui veut nous diviser en bonnes et mauvaises, en saintes et putains, en victimes et coupables, nous répondons que NOUS SOMMES TOUTES INDECEMMENT LIBRES !

qu’au décret Gelmini qui nous prépare une école autoritaire et raciste, nous répondons que NOUS VOULONS TOUTES 0 DE CONDUITE !

qu’au « paquets sécurité » et aux normes xénophobes qui veulent nous séparer en citoyen-ne-s avec ou sans droits, nous répondons que NOUS SOMMES CITOYENNES DU MONDE ET NOUS ALLONS OU NOUS VOULONS !

 

Sommosse – Réseau National des Féministes et Lesbiennes
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VE LA SIETE CERCATA! da A/matrix

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http://amatrix.noblogs.org

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