CORTEO A ROMA CONTRO MASCHI E CONTRO MINISTRI CARFAGNA E GELMINI
ROMA
(ANSA) – ROMA, 10 NOV – Contro la violenza maschile, le donne tornano in piazza sabato 22 novembre. Una manifestazione nazionale – organizzata dalla Rete nazionale di femministe e lesbiche in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre – è in programma a Roma. Le manifestanti protestano anche contro il ddl sulla prostituzione a firma del ministro Carfagna ("criminalizza le prostitute ed impone regole di condotta per tutte; invece siamo tutte indecorosamente libere") e il progetto di scuola del ministro Gelmini ("autoritario e razzista"). Come lo scorso anno, quando in tutta Italia manifestarono 150 mila donne, anche questa volta le organizzatrici rifiutano etichette e colori politici. Tant’é che un anno fa furono allontanati dal corteo gli attuali ministri Prestigiacomo e Carfagna (erano all’opposizione) mentre furono contestati i ministri di allora, Turco e Melandri. Nessun palco, perciò, è in programma per il 22 novembre. Solo un camion che seguirà il corteo lungo le vie del centro e faciliterà la diffusione di interventi liberi. "Diciamo no alla violenza maschile che nasce in famiglia.
La violenza – dicono le donne della Rete – fa parte delle nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la negazione dei nostri diritti, la violazione dei nostri corpi". E poi: "No alla strumentalizzazione delle violenze da parte di governi e partiti, alla legittimazione di politiche securitarie e repressive. Torneremo in piazza perché i governi cambiano ma le politiche restano uguali e, al giorno d’oggi, peggiorano. In un anno gli attacchi alla nostra libertà e autodeterminazione sono aumentati esponenzialmente, mettendo in luce la deriva autoritaria, sessista e razzista del nostro paese". Contro la violenza alle donne, l’Unione donne in Italia (Udi) ha organizzato una "staffetta" che partirà il 25 novembre da Niscemi, in Sicilia, e si concluderà un anno dopo, il 25 novembre 2009, a Brescia. Come testimone è stata scelta un’anfora. Potranno partecipare donne ed associazioni che al passaggio dell’anfora lungo l’Italia promuoveranno iniziative (come dibattiti, sit-in, spettacoli). Anche in questo caso, è esclusa la partecipazione di partiti e movimenti politici. (ANSA).