INDECOROSE e LIBERE da www.proletaria.it

Manifestazione nazionale contro la violenza maschile alle donne

sabato 22 novembre ore 14.00 Piazza Repubblica

di Monica PERUGINI
Il 22 novembre si terrà a Roma la manifestazione nazionale contro la violenza maschile alle donne

: l’anno scorso oltre 150.000 siamo scese in piazza per ricordare che la violenza maschile è la prima causa di morte e di lesioni permanenti per le donne: in Italia come nel resto del mondo. La violenza contro le donne ha molte facce: uccisioni, stupri dentro e fuori le mura domestiche e nelle strade, prevaricazioni nel mondo del lavoro, disoccupazione, licenziamenti, bassi salari e precarietà.

Nel mondo del lavoro dipendente, infatti, sono le donne a rappresentare l’aspetto più deboli per il capitale e i suoi alleati: il taglio dei finanziamenti agli enti locali, la progressiva chiusura e privatizzazione dei servizi pubblici (dalle scuole per l’infanzia, alle mense, ai trasporti), la devastazione della scuola pubblica con i conseguenti tagli a danno di tempo pieno, sostegno e integrazione culturale voluta dalla Legge Gelmini, così come la mostruosità rappresentata dal ddl Carfagna e dalle norme di contorno, insieme alla precarietà nel mondo del lavoro che colpisce innanzitutto le donne, rappresentano le tappe di un progetto politico che contrasta il principio di autodeterminazione delle donne, cittadine e immigrate, tutte accumunate dalla appartenenza alle classi sociali meno abbienti e più sfruttate..

Ecco perchè il governo della destra vede nelle donne l’obiettivo immediato della repressione sociale scatenata contro coloro che si ribellano all’attuale modello di società, basata sull’imperativo del denaro da ottenersi a qualunque costo. La sicurezza non si raggiunge con le politiche securitarie del govenro di destra e dei sindaci "sceriffi" che fanno a gara con quali emerginati prendersela per riportare ordine e pulizia nelle città, nè con telecamere, impronte digitali o ronde notturne. Sicurezza per le donne non è un problema di ordine pubblico, ma sociale, culturale e interpersonale che una società dovrebbe saper affrontare e risolvere sulla base del rispetto dei diritti, dentro e fuori le mura domestiche.
Oggi non è così e l’elenco delle violenze più odiose commesse ai danni delle donne, anche quest’anno, è troppo lungo, mentre la nuova "ministra" per le pari opportunità, presa dalla "furiosa crociata antiprostituzione", taglia i fondi ai centri antiviolenza, regioni "ricche ed avanzate", come si ritiene di essere la Lombardia a detta dei suoi amministratori, nemmeno vuole promulgare una apposita normativa contro la violenza alle donne e a favore di centri antiviolenza sostenuti dall’ente pubblico, si scatena in una politica di attacco alla prevezione della salute della donna nelle strutture pubbliche di qualità, chiudendo i consultori e portando costanti attacchi alla legislazione sancita dalla legge 194 che vorrebbe modificare in senso restrittivo.
Contro un simile attacco sociale e politico, le donne scenderanno in piazza sabato 22 novembre, con concentramento alle ore 14 in piazza della Repubblica, gridando che le donne, tutte indecorose e libere, non si arrenderanno a discriminazione, emarginazione e violenza.

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