Care Sommosse !

Care Sommosse,

come sommosse romane ci rendiamo disponibili a ospitare

la manifestazione nazionale, di donne e per le donne,

contro la violenza maschile sulle donne ,

sabato 22 novembre 2008

data fissata alla FLAT bolognese.

 
Per aprire la discussione e per condividere gli aspetti organizzativi vi proponiamo di riunirci a Roma

sabato 18 ottobre in assemblea nazionale


(prima data possibile visto che il 4 e l’11 ottobre sono già previste due manifestazioni nazionali), invitando nel frattempo le diverse realtà territoriali, le associazioni, i collettivi e le singole ad avviare un primo confronto in lista.

Sarebbe importante condividere in rete, in vista del 18 ottobre, bozze di appelli/analisi e quanto altro riteniamo utile per un appello finale che, a partire dal linguaggio, "chiami" tutte le donne, anche quelle non politicizzate, ma che hanno tanto da dire, da proporre o da "urlare" e che vorremmo vedere scendere in piazza con noi.

 
Qui di seguito vi riportiamo un breve resoconto della discussione fatta alla prima riunione dell’assemblea romana di femministe e lesbiche, che giovedì scorso ha aperto il nuovo anno politico.

Ci siamo anzitutto scambiate riflessioni e umori sugli ultimi avvenimenti, che uno dopo l’altro stanno aggravando drammaticamente lo scenario nel quale ci eravamo lasciate a giugno.

Roma, in particolare, è diventata laboratorio delle politiche securitarie più pervasive, espressione della cultura sessista e razzista in cui viviamo.

L’ordinanza di Alemanno contro la prostituzione di strada, che parzialmente anticipa il ddl Carfagna, e le dichiarazioni dello stesso sindaco a seguito della violenza e dello stupro subiti dalla coppia olandese lo scorso agosto ne sono esempi tra i più chiari.

Ad aggravare il clima di intolleranza le sempre più frequenti aggressioni e violenze contro lesbiche, gay e transessuali, che si stanno susseguendo ormai da mesi nella capitale e non solo.

Le donne e le/i migranti sono gli obiettivi immediati dell’ondata di repressione e controllo, e alle richieste di sicurezza sociale si risponde, all’inverso, con misure di sicurezza armata.

La cultura sessista tenta strumentalmente di indicare le donne come uniche "colpevoli": se vengono stuprate è perché portano le minigonne, si ubriacano, escono di notte da sole e spesso si rifiutano di fare sesso con chicchessia o con lo stesso marito/fidanzato/partner. Per dirla con le parole del sindaco romano: "ce la siamo cercata", ossia l’essere classificata come donna o migrante sarebbe la causa stessa delle violenze subite.

 
In questo contesto riteniamo centrale dire la nostra come femministe e lesbiche anche in vista della giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne.

Pensiamo che quest’anno occorre ribadire con forza che la violenza maschile non è un problema di ordine pubblico, ma è dentro ai rapporti tra i sessi a partire da quelli familiari, così come è dentro alle istituzioni statali.

Vogliamo ricordare ancora una volta che la violenza maschile è la prima causa di morte e lesioni permanenti per le donne, in Italia come nel resto del mondo, al di là della nazionalità, del livello sociale o del livello di istruzione.

Ma accanto a questo vogliamo puntare il dito contro la violenza delle istituzioni, la violenza dei tentativi di normazione delle nostre vite e dei nostri corpi, la violenza che ci vuole vittime e non soggetti, usandoci per giustificare politiche razziste e di controllo.

In questa prospettiva il ddl Carfagna – e i suoi numerosi provvedimenti anticipatori – segna l’ennesima tappa di un progetto politico che disconosce l’autodeterminazione delle donne, native e migranti, e vorrebbe incasellarle dentro ruoli e categorie: da una parte le donne "normali", decorose e disciplinate, dall’altro le femministe, le lesbiche, le prostitute e tutte le donne che si ribellano a questa società.

Perciò riteniamo che anche su questo debba svilupparsi il nostro dibattito e debba esserci una nostra presa di parola pubblica.

Vi chiediamo di darci un rapido riscontro della proposta e di confermare entro breve la vostra disponibilità per il 18 ottobre, o altrimenti di indicare un’altra data, compatibilmente con i numerosi appuntamenti nazionali e territoriali dell’autunno.

 
Saluti femministi
 
le sommosse romane

This entry was posted in In preparazione del 22 NOVEMBRE 2008. Bookmark the permalink.

6 Responses to Care Sommosse !

  1. au says:

    Ciao Frida… la manifestazione è il 22 novembre in quanto essendo SABATO facilita la partecipazione soprattutto alle non romane!

  2. frida says:

    scusate ho bisogno di sapere perchè questa manifestazione non è stata spostata al 24 novembre giornata nazionale contro la violenza sulle donne.Io vorrei organizzare un pullman per il 22, ma non capisco come mai non c’è coincidenza di date. Forse che le organizzatrici sono diverse, e cioè ci sono ben 2 manifestazioni nazionali contro la violenza. Grazie spiegatemi per favore. saluti
    F.A

  3. Ilaria says:

    Non riesco bene a capire la questione dell’utilizzo del blog come spazio di fraintendimenti e di giudizi mal interpretati. Se questo blog non è stato costruito come spazio di discussione e di confronto, allora mi chiedo quale sia effettivamente la sua funzione. Non penso che sia esclusivamente un luogo dedicato alle questioni organizzative, diciamo così, per le addette ai lavori. Oppure dovrei pensare che il confronto e lo scontro interno al sommovimento sia lecito e riconosciuto solo se esercitato di fronte ad un pubblico in modo che i contenuti stessi e le questioni toccate nel dibattito possano essere facilmente contestate, svilite, attaccate o accantonate? Avete detto che, per questione di tempo, non è stato possibile approfondire il tema prostituzione, bene se tanto dobbiamo cominciare a discuterne, si è detto “dopo la manifestazione”, allora il blog mi sembra un buono strumento per cominciare a farlo.

    Per quanto mi riguarda, trovo che il lavoro portato avanti dall’assemblea sia valido e importante e, con questo intervento, non è mio volere fare polemica sterile. Trovo però che bisogna sviluppare modalità più consone di dibattito interno rispetto al dissenso e affrontare lo scontro in modo costruttivo se veramente vogliamo evitare divisionismi inutili.
    Il fatto di non essere d’accordo su alcuni punti del comunicato della manifestazione è piuttosto normale se consideriamo che i percorsi si ciascuna di noi rispetto al femminismo sono diversi. Riguardo al non aver preso la parola nel luogo deputato al dibattito quando era necessario, ci siamo riproposte, come collettivo, di farlo nell’ottica del confronto aperto e costruttivo.

    Riguardo alle citazioni postate da una di noi e che qualcuna ha contestato, penso che estromettere dal dibattito l’aspetto più propriamente culturale e teorico del femminismo creerebbe uno scollamento allarmante tra pratica e teoria. La riflessione sulla prostituzione non passa solo e soltanto attraverso la questione dei decreti e l’interpretazione politica di ciò che sta succedendo ma anche e soprattutto attraverso la riflessione sul binomio sessualità = potere, che permea e costituisce le nostre identità sociali. Per quale motivo allora ci saremmo prese la bega di ricorrere ai documenti europei sulla prostituzione e menzionare “dotte citazioni” se non per volontà di chiarire meglio la questione?
    Se poi ovviamente i contenuti di suddette citazioni risultassero troppo radicali per alcune, allora questo è un altro paio di maniche.

  4. STEFANIA says:

    Catania 27 ottobre 2008,
    Licciardello Stefania, anni40, mai iscritta all’ARCIGay nè ad alcuna associazione, nn schierata con partiti politici che crede che la battaglia delle idee nn può essere monopolio di un partito…vengo eletta presidente ARCIGAY.
    E’ la prima volta x Catania. E ‘ un segno importante di apertura in generale.Perchè nn appartengo a nessuno, ma nn per paura di identità di genere o altro, eppure (e inoltre) sono donna.
    Certo il colpo grosso l’avrei fatto se fossi stata una prostituta..ma posso attrezzarmi!
    Vi do il mio appoggio e la mia simpatia e spero di organizzare una delegazione x il 22 novembre.
    Ps:Mi manda Adele, che ringrazio.
    stefania

  5. virginia says:

    Concordo, con solo una riserva. Anche a me sembrano esagerate certe misure prese in materia di prostituzione. Probabilmente l’idea di fermare lo sfruttamento è buona e anche importante; probabilmente bisogna ripensare i mezzi. A parte questo, viviamo in effetti in una società snob, borghese e intollerante. Dobbiamo avere molta più solidarietò tra noi.
    Un abbraccio a tutte.

  6. Francesca says:

    Ciao.
    2 domande:
    – si era detto di organizzare una settimana di campagne contro la violenza sulle donne nei territori prima della manifestazione?
    – se dobbiamo coinvolgere le donne non politicizzate dovremmo, a mio avviso, lasciare libertà e spazio alle donne non separatiste. Come coniugare questo con l’esclusione di partiti e organizzazioni machiste?

Comments are closed.