ORE 16,30_MANIFESTAZIONE REGIONALE_PIAZZA MATTEOTTI
8 marzo
Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta.
In occasione di una giornata storica per il movimento delle donne, prendiamo pubblicamente la parola per denunciare il degrado del clima culturale e politico che si è delineato nel nostro Paese, in cui le ingerenze aggressive delle gerarchie ecclesiastiche, la pochezza delle riposte del ceto politico e il venir meno di uno spazio pubblico connotato dalla laicità tendono a corrodere l’autonomia e la libertà delle donne.
Sui temi cruciali della riproduzione, della sessualità, delle relazioni affettive si esprime infatti un tentativo autoritario di controllo che mette insieme le istanze dell’integralismo religioso e del dominio patriarcale e che fa del corpo delle donne un terreno di scontro elettorale e di esercizio maschile del potere.
I diritti civili acquisiti in un quarantennio di lotte, l’irreversibile affermazione della soggettività femminile ci portano ad affermare che:
– le donne non abdicano alla loro autodeterminazione e sul terreno della procreazione rivendicano la loro capacità di compiere scelte responsabili e coerenti
– la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza – che dalla sua emanazione ad oggi ha dimezzato il numero degli aborti in Italia – va difesa e attuata pienamente per quanto riguarda il potenziamento dei consultori, la diffusione della contraccezione e la promozione della salute delle donne
– nelle strutture sanitarie pubbliche deve essere garantita la presenza di personale medico e paramedico che possa assicurare il rispetto della legge 194, per evitare che si determinino situazioni simili a quelle riscontrate all’ospedale di Udine in cui, a fronte di 13 obiettori, ad un unico medico vengono affidate le interruzioni volontarie di gravidanza (dati dicembre 2007)
– va introdotto e promosso l’utilizzo della RU 486 ed anche della pillola del giorno dopo in pieno rispetto della legge 194 che prevede “ l’uso di tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione di gravidanza…”
Respingendo ogni vittimismo, riaffermiamo la libertà di decidere delle nostre vite e la centralità della nostra parola sulla scena pubblica.
Contro la pretesa di controllo sui nostri corpi
contro la riduzione della differenza femminile a funzione materna
per far valere l’autorità delle donne non solo su procreazione e sessualità ma sulla politica
invitiamo tutte alla
manifestazione regionale
sabato 8 Marzo
piazza Matteotti
Udine
dalle ore 16.30 alle 19.30
Rete delle Donne del Friuli-Venezia Giulia per l’autodeterminazione.
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