8 MARZO_ORE 14,30_CORTEO DA LARGO CAIROLI
8 MARZO_ORE 15_nei dintorni dell’Esselunga di Via Papiniano
IO LOTTO MARZO
LIBERA DI SCEGLIERE
PER 194 RAGIONI
Siamo donne e uomini, giovani e meno giovani, provenienti da
esperienze diverse dei movimenti, della politica, del sindacato, delle
associazioni, della società civile e siamo convinte/i che qui e ora ,
in particolare nella nostra regione, la Lombardia, si stia giocando
una partita decisiva sulla libertà delle donne.
Per questo l’assemblea della rete regionale "194 ragioni ",
(www.194ragioni.it) riunitasi il 19 febbraio ha deciso di organizzare
una grande mobilitazione in occasione della giornata dell’8 marzo
(appuntamento ore 14,30 in largo Cairoli).
INVITIAMO TUTTE E TUTTI A
– partecipare per dare INSIEME una risposta forte e UNITARIA
all’attacco criminalizzante e strumentale che pone in discussione
l’autodeterminazione della donna , la sua capacità di scelta
responsabile e avvalla l’ennesima violenza sul suo corpo.
– diffondere l’iniziativa perché più saremo, più avremo voce pubblica.
– aderire all’appello, inviando l’adesione a : 194ragioni@gmail.com
20 febbraio 2008
————————————————————————————————–
8 marzo 2008:
Difendiamo la 194 e la libertà di scelta per fermare gli attacchi contro
le donne
Sabato 8 marzo 2008 cadono i cento anni dall’incendio in una fabbrica
tessile a New York, dove morirono 129 operaie che protestavano contro le
terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
A cent’anni da questa terribile tragedia, motivi profondi di
preoccupazione ci spingono a riflettere sul significato possibile di questa
giornata, simbolo della lotta delle donne. Il clima che viviamo
quotidianamente come donne, giovani, studentesse e non, è un clima
difficile.
I motivi di preoccupazione sono molteplici e riguardano anche il dibattito
che si è dato negli ultimi mesi a partire dalla proposta di moratoria
contro l’aborto di Giuliano Ferrara, subito sostenuta e applaudita dal
mondo cattolico e protagonista del dibattito politico. proposta che in modo
provocatorio mette sullo stesso piano una donna che abortisce e chi
infligge la pena di morte, L’equazione donna che abortisce = assassina è
stata aggravata dal blitz della polizia a Napoli, che, a partire da una
telefonata anonima, ha voluto controllare la legalità di un aborto
sequestrando il feto (con gravi malformazioni) come prova e interrogando la
donna, illegalmente, al termine dell’operazione. Un aborto terapeutico è
dunque un possibile crimine.
Questo fatto, inedito per il nostro Paese, è un sintomo grave di un clima
di attacchi e di offese. Migliaia di donne, e noi con loro, hanno però
dimostrato di voler reagire, infrangendo la solitudine e la prepotenza di
chi le attacca incontrandoci in presidi sorti quasi spontaneamente in tante
città: abbiamo solidarizzato con Silvana, la donna di Napoli, ed espresso
la nostra indignazione per quanto successo.
Ci sentiamo offese come donne, come genere capace di dare e prendersi cura
della vita, per essere state paragonate a dei boia. Se si pensa poi al
fatto che coloro che attaccano il diritto di scelta delle donne sono le
stesse persone che votano o sostengono le guerre e quindi l’uccisione di
uomini, donne, bambini o che, come la Chiesa Cattolica, hanno sostenuto le
più sanguinarie dittature dall’Argentina al Cile è chiaro che la loro
battaglia non è in difesa della vita, ma un subdolo attacco alla
possibilità di decidere della propria esistenza da parte delle donne.
Se le donne hanno lottato per questo diritto, conquistando una legge come
la 194, è perché sono dalla parte della vita di tutte quelle donne
(numerosissime) che morivano per aborti clandestini, è perché sono
coscienti e responsabili di voler dare la vita nelle migliori condizioni
possibili.
Giuliano Ferrara, la Chiesa, la Polizia, le Istituzioni politiche
convergono tutte in questi attacchi, che sappiamo essere espressioni del
patriarcato, che più si sente minacciato più acuisce la violenza e le
offese.
Per queste ragioni vogliamo incontrarci qui, in Università, nell’ambito
che viviamo quotidianamente, con le studentesse e le donne che come noi
vogliono dare una risposta a questi attacchi, difendendo la 194 come
diritto imprescindibile di scelta verso un 8 marzo di lotta unitario. A
partire da uno sdegno comune possiamo affermare, come abbiamo cominciato a
fare il 24 novembre a Roma, i principi di autodeterminazione, protagonismo
e sorellanza,costruire ambiti e relazioni differenti fra donne, solidali e
reattive, di discussione e di cambiamento cominciando da qui, continuando
verso l’8 marzo e oltre.
Io lotto marzo libera di scegliere per 194 ragioni
8 marzo -> appuntamento in P.zza Cairoli h 14:30
———————————————————————————
Sabato 8 marzo
8 marzo: tra la festa, il rito e il silenzio scegliamo la lotta
Pochi giorni fa, ad una donna che lavora come cassiera nella filiale Esselunga di viale Papiniano è stato impedito, per oltre 4 ore, di lasciare la cassa per andare in bagno; siccome questa lavoratrice ha denunciato il fatto, in seguito è stata aggredita e massacrata negli spogliatoi.
Perché donna. Perché migrante. Perché ha osato denunciare l’ingiustizia subita.
Non è un caso, non è l’unico: la violenza è presente in ogni aspetto della vita di una donna. La violenza in famiglia è la stessa di quella subita nei luoghi di lavoro: ovunque sono presenti complicità, negazione, oppressione, ricatto, sfruttamento, subordinazione. Quanto successo all’Esselunga corrisponde a ciò che si verifica ogni giorno: la mattanza di donne tra le mura domestiche e quelle di lavoratrici e lavoratori procedono in una connivente indifferenza.
Sta a noi dunque scegliere e riappropriarci di un agire collettivo opponendoci ad un sistema che legittima e alimenta la violenza contro le donne.
L’8 marzo a partire dalle 15.00, un’oka inkazzata si aggirerà nei dintorni dell’Esselunga di via Papiniano: scenderà in strada con il suo gioco per incontrare altre donne, condividere e tramare con loro…
collettivo femminista maistat@zitt@
collettivo ri/belle
http://www.vieneprimalagallina.org
maistatezitte@autistiche.org
—————————————————————————–
S’aggira per Milano ed è
molto incazzata. Da un po’ di tempo la sua vita e quella di tante donne
che conosce le sembrano un continuo giro dell’oca.
Gira
e gira perché non riesce a trovare casa, il lavoro non la soddisfa, ciò
che guadagna è insufficiente per mantenerla, se deve abortire gli
obiettori la rimandano al via, il datore di lavoro la tiene ferma un
giro e cerca di molestarla, se sta con una donna la insultano per
strada, se esprime un’idea la denigrano, ovunque si giri trova razzisti
e ciellini che blaterano di "sacra famiglia" e di "tradizioni
cristiane", non c’è pubblicità o programma tv in cui non la trattino
da… oca. Gira e gira tra ospedali e asili nido, perchè è sempre lei
che affronta e risolve i problemi quotidiani, anche se poi vengono
promulgate leggi che la trattano da irresponsabile.
E
se tutto questo non bastasse sa bene che ora tutti i sinistri partiti
ricominceranno a tormentarla con la campagna elettorale e con le loro
bugie.
Ha deciso che è ora di
reagire e di cominciare ad attraversare i luoghi di Milano, decisa a
dire la sua e ad indagare se davvero viviamo in una città in stato
vegetativo. È attenta ad ogni fruscio di desideri e cerca di scorgere
un’ombra di intelligenza e umanità fra le strade inquinate, i luoghi
alienati del vivere quotidiano, la rinuncia travestita da "tutto bene
nel migliore dei modi possibili" o da "che ci possiamo fare? è così".
Ed ecco dove la potete trovare:
*
il 2 marzo risponderà alle frottole del family day con il suo family
way: per ricordare che è soprattutto in famiglia che le donne vengono
schiavizzate e massacrate ha scelto di stare sul Naviglio Pavese, dove
alcuni giorni fa l’ennesima donna è stata ammazzata dal convivente
* il 5 marzo andrà ad obiettare gli
obiettori fuori da una delle tante cliniche in cui le donne vengono
umiliate e colpevolizzate in nome di una presunta "difesa della vita",
"difesa" che non trova paladini così solerti quando la vita di donne e
uomini è continuamente messa a rischio dalle polveri sottili, dalla
diossina, dagli "incidenti" sul lavoro…
*
l’8 marzo vorrebbe tanto starsene a farsi i fatti propri (non sopporta
più quella data e ripete "mi hai r8 marzo"), ma scenderà comunque per
strada – in un luogo insolito – con il suo gioco dell’oca incazzata per incontrare altre donne, condividere e tramare con loro.
La riconoscete per la sua auto/determinazione.
Guardatevi intorno: potrebbe già essere accanto a voi…
Collettivo femminista Maistat@zitt@ – Milano
Collettivo Ri-belle – Milano
per info maistatezitte@autistiche.org
Scarica le donne sono ovunque.pdf