BRESCIA

7 MARZO_ORE 17,30_PRESIDIO DAVANTI L’ESSELUNGA DI VIA MILANO

8 MARZO_ORE 15_PIAZZA DUOMO

 7 MARZO

Milano, Esselunga, 2008 – Chicago,8 marzo 1908

Oggi, in una moderna catena di supermercati, come allora, in una fabbrica tessile, di fronte a donne
che prendono parola rivendicando la propria dignità nei posti di lavoro, la risposta è fatta di violenza
percosse e intimidazione.
Il 2 febbraio 2008 una cassiera dell’Esselunga di via Papiniano a Milano è costretta a rimanere alla
cassa in attesa di un cambio di turno, nonostante un impellente bisogno di andare al bagno dovuto
per di più a un disturbo renale certificato, fino a quando, umiliata, non può fare altro che pisciarsi
addosso.
La donna coraggiosamente ha denunciato l’episodio, e si è presa dieci giorni di malattia perché
stava male. Al suo ritorno al supermercato qualcuno deve aver pensato che era necessaria una bella
lezione. Il 28 febbraio la donna si è recata come al solito nello spogliatoio del personale “Ero nello
spogliatoio – ha raccontato ai microfoni di Radio Popolare – quando una persona che non ho visto in
faccia mi ha messo una fascia nera sugli occhi e ha cercato di mettermi qualcosa in bocca per non
farmi gridare, gli ho dato un morso e ho notato che non era pelle, forse portava guanti di plastica. Mi
ha preso per i capelli, mi ha trascinata in bagno e mi ha picchiato la testa dappertutto, ha
chiuso la porta e mi ha detto ‘così impari’ e ‘piscia’ e mi ha infilato la testa nel water”. La donna
è svenuta. Il direttore della filiale prima l’ha accusata di autolesionismo e poi si è scusato per averlo
insinuato.
Sebbene l’episodio sia avvenuto all’interno del supermercato, i funzionari di Esselunga non hanno
immediatamente avvisato la polizia, né denunciato l’accaduto. Lo spogliatoio è stato ripulito per bene,
in modo da rendere adeguatamente impunibile il responsabile.
In seguito ci sono state differenti iniziative di protesta in solidarietà con la lavoratrice.
Esselunga è un’azienda con 13 mila dipendenti e un solo padrone, Bernardo Caprotti, dove il
sindacato non esiste o quasi e si lavora perfino il primo maggio. Un’azienda dove le moderne teorie
sulla motivazione si mescolano al vecchio autoritarismo di fabbrica. Un’azienda che è stata definita
«totale» perché tende ad abolire l’identità individuale schiacciando tutti sull’obiettivo unico della
qualità e del profitto. I pochi dipendenti che denunciano quanto avviene al suo interno vengono
licenziati: da loro sappiamo di ricatti continui, di mobbing diffuso, di controlli a vista, di lavoratori parttime
costretti al tempo pieno, di attività antisindacali e di angherie degli ispettori.
In un simile clima di ricattabilità, la denuncia di questa lavoratrice arriva come un grido. Il suo
coraggio va sostenuto. E’ la strada da seguire per non subire in silenzio, la violenza alimentata
dalla crescente precarizzazione del lavoro, che colpisce soprattutto le donne.
Invitiamo tutte e tutti a dare un segnale concreto di solidarietà: agite ogni forma di dissenso
contro il supermercato, boicottatelo, stracciate le vostre fidaty card come gesto simbolico di
indignazione.
Perchè oggi come ieri di fronte a simili prevaricazioni ribellarsi, come pisciare, è naturale.


AL SILENZIO PREFERIAMO LA LOTTA
venerdì 7 marzo, dalle ore 17.30
di fronte all’ESSELUNGA di via milano
PRESIDIO ATTIVO
(se le avete.. portatevi le fidaty card)

Collettivo Quarantatette

 scarica il volantino di venerdì 7[1]…pdf

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8 MARZO 

Partenza per presidio itinerante

PASSIONE PER LA VITA

Contro chi difende l’embrione e, celebrando astrattamente la vita, attua politiche di guerra sfruttamento precarizzazione e discriminazione

attraversiamo la città per autodeterminare e autodifendere la vita delle persone in una logica di cittadinanza ampia e di vivibilità dei territori

Ci
liberiamo dalla logica ingabbiante della via crucis ribaltandone il
senso in un percorso dove, nelle diverse tappe, denunciamo cosa
drammatizza veramente la vita contro la violenza di genere

contro gli attacchi alla libertà di scelta

contro l’ingerenza vaticana

contro la precarizzazione dei diritti

contro le derive securitarie e razziste

contro le politiche familiste

COSTRUIAMO MOMENTI DI LOTTA E DI R/ESISTENZA

per nuovi diritti sociali di cittadinanza

per decidere dei nostri corpi e delle nostre relazioni

per una società flessibile alle nostre esigenze

per agire da protagonist* il nostro desiderio di trasformazione del mondo

in modo indipendente da istituzioni, partiti e sindacati

per diffondere la creatività delle nostre soggettività ribelli

VITALIZZIAMOCI!!!!


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